Un'eco nell'immensità: Nino Gvilia, “Nicole”

Nino Gvilia

Così lontano, così vicino: la sensazione che si ha ascoltando Nicole, brano che anticipa l’uscita dei due EP d’esordio di Nino Gvilia (entrambi in arrivo - su Hive Mind Records - nella prima metà del 2024), è ammaliante. Il cantato della musicista georgiana - originaria di Poti, vicino al Lago Paliastomi - sembra riflettersi come un’eco nell’immensità degli spazi sonori che si vengano a creare nel corso dei tre minuti (e qualcosa di più) di brano: la voce arriva diretta, per poi svanire - solo apparentemente - nel nulla e ritornare. Un’illusione: difficile capire che cosa sia reale e cosa no. Nino Gvilia potrebbe anche non esistere ed essere solo un personaggio in cerca di un’anima e di un corpo.
“Nicole” è un pezzo intenso: il concetto di canzone come «dispositivo patetico» di trasporto emotivo, di cui parla Nino Gvilia in un’intervista su YouTube, sembra avere più che mai una sua solidità perché un'entità artistica, di cui non sappiamo nulla e che probabilmente è fittizia, riesce a essere straordinariamente comunicativa ed emozionale.



Monica Mazzoli

( 2023-11-28 )